martedì 1 aprile 2014

GLI STRASCICHI DELLA CRISI NEL 2014

Cresce la disoccupazione e calano domanda interna e potere d’acquisto

L’attuale crisi delle imprese, che ci trasciniamo già da più di un anno, non è un dato a sé stante, la sua crescita (o decrescita- anche se rara-) non è indipendente da tutto il resto, anzi. Come è ovvio che sia, crisi e disoccupazione sono direttamente proporzionali per cui, se nel 2013 abbiamo visto chiudere i battenti per 111 mila aziende a livello nazionale, è inevitabile che nello stesso anno la disoccupazione abbia toccato dei livelli record. Fallimenti, procedure fallimentari e liquidazioni volontarie hanno infatti subito un triste incremento del 7,3% rispetto al 2012, di pari passo con la disoccupazione, in particolar modo quella giovanile, che ha registrato dati allarmanti e disarmanti (si ricorda che già in Puglia, solo tra gennaio e maggio 2013, erano fallite circa 224 aziende).  E i dati odierni mostrano una situazione ancor più grave se si considera anche un altro aspetto: quello dell’andamento dei consumi. Per capire la portata del fenomeno basti pensare che, secondo quanto rilevato dall’O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la contrazione dei consumi è stata del -4,7% nel 2012, del -3,4% nel 2013, mentre nel 2014 si prevede da parte dello stesso Osservatorio un’ulteriore frenata del -1,1%. Nell’ultimo triennio, così, la contrazione dei consumi delle famiglie toccherà un livello infelice che si aggira intorno al -9,2% (pari ad una caduta della spesa di queste ultime di circa 65,7 miliardi di euro).
E gli effetti della crisi della domanda interna si fanno sentire sempre più drammatici sull'intero andamento economico: tutti gli indicatori mostrano la necessità di un serio ed urgente piano di rilancio della nostra economia, basato su un’azione programmatica  strategica che punti sulla ripresa delle domanda interna e sul rilancio degli investimenti soprattutto nello sviluppo tecnologico e nella ricerca. Il 2014 rischia di registrare infatti nuovi record negativi, specie per le famiglie, il cui potere d’acquisto, con l'introduzione della nuova TASI, subirà un nuovo duro colpo.

Questi i dati Cerved consultati dall'ANSA, emersi dal confronto tra 2012 e 2013:
+103% di concordati preventivi;
+12% di fallimenti;
+53,8% di procedure concorsuali non fallimentari
+5,6% di liquidazioni volontarie

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