Cresce la disoccupazione e calano domanda interna e potere
d’acquisto
L’attuale crisi delle imprese, che ci trasciniamo già da più
di un anno, non è un dato a sé stante, la sua crescita (o decrescita- anche se
rara-) non è indipendente da tutto il resto, anzi. Come è ovvio che sia, crisi
e disoccupazione sono direttamente proporzionali per cui, se nel 2013 abbiamo
visto chiudere i battenti per 111 mila aziende a livello nazionale, è
inevitabile che nello stesso anno la disoccupazione abbia toccato dei livelli
record. Fallimenti, procedure fallimentari e liquidazioni volontarie hanno
infatti subito un triste incremento del 7,3% rispetto al 2012, di pari passo
con la disoccupazione, in particolar modo quella giovanile, che ha registrato
dati allarmanti e disarmanti (si ricorda che già in Puglia, solo tra gennaio e
maggio 2013, erano fallite circa 224 aziende).
E i dati odierni mostrano una situazione ancor più grave se si considera
anche un altro aspetto: quello dell’andamento dei consumi. Per capire la
portata del fenomeno basti pensare che, secondo quanto rilevato dall’O.N.F. -
Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la contrazione dei consumi è stata del
-4,7% nel 2012, del -3,4% nel 2013, mentre nel 2014 si prevede da parte dello
stesso Osservatorio un’ulteriore frenata del -1,1%. Nell’ultimo triennio, così,
la contrazione dei consumi delle famiglie toccherà un livello infelice che si
aggira intorno al -9,2% (pari ad una caduta della spesa di queste ultime di
circa 65,7 miliardi di euro).
E gli effetti della crisi della domanda interna si fanno
sentire sempre più drammatici sull'intero andamento economico: tutti gli
indicatori mostrano la necessità di un serio ed urgente piano di rilancio della
nostra economia, basato su un’azione programmatica strategica che punti sulla ripresa delle domanda
interna e sul rilancio degli investimenti soprattutto nello sviluppo
tecnologico e nella ricerca. Il 2014 rischia di registrare infatti nuovi record
negativi, specie per le famiglie, il cui potere d’acquisto, con l'introduzione
della nuova TASI, subirà un nuovo duro colpo.
Questi i dati Cerved consultati dall'ANSA, emersi dal
confronto tra 2012 e 2013:
+103% di concordati preventivi;
+12% di fallimenti;
+53,8% di procedure concorsuali non fallimentari
+5,6% di liquidazioni volontarie
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