Ah, quante volte ci
hanno detto o abbiamo detto che “leggere è importante”…
E quante abbiamo preso un libro tra le mani; voltato e girato un paio di volte;
aperto a casaccio nella speranza di leggere una frase interessante e poi
ripoggiato lì, sullo scaffale della libreria dove l’avevamo trovato,
ripromettendoci di leggere di più.
A proposito, da quanto tempo non entrate
in una libreria? Uscendone con un libro in mano che poi avete letto,
s’intende. Proviamo a fare due conti.
Secondo un’indagine condotta dall’Istat nel 2013, solo il 43% della popolazione
italiana ha letto (almeno) un libro nell’arco di 12 mesi: se vi sembra
sufficiente, pensate che questo dato, tradotto, significa che sei italiani su dieci non hanno letto
neanche un libro in un anno. I
numeri, non certo incoraggianti, si fanno ancor più significativi se
consideriamo anche il fatto che la fascia d’età in cui si legge di più è quella
fra gli 11 e i 14 anni (il 57,2%). La propensione alla lettura però non dipende
soltanto dalla scuola, come molti
erroneamente possono pensare. Ad influire è anche l’ambiente familiare, ad esempio: a leggere di più sono i ragazzi che
hanno entrambi i genitori lettori (75%), contro quelli i cui genitori non leggono
(35,4%).
Secondo gli editori però, tra le cause maggiori che ostacolano la lettura non ci
sono solo inadeguate politiche pubbliche
di incentivazione all’acquisto di libri, ma anche scarsa promozione della lettura da parte dei media. Ecco perché noi
siamo qui a stuzzicare la vostra
curiosità con l’articolo che segue.
GLI OBBIETTIVI IRRAGGIUNGIBILI STIMOLANO DI PIÙ
Consigli utili su come portare a termine una lettura
La scusa più usata è
anche la più plausibile: non ho tempo.
Ma non è vero. Ce ne sono, di tempi
morti, nelle nostre giornate. In primis quando andiamo al bagno, ammettiamolo.
E poi c’è la pausa pranzo, la pausa caffè, il tempo degli spostamenti sui mezzi
pubblici. Insomma, la verità è che siamo pigri. Diciamolo ad alta voce, forza: SIAMO PIGRI! Ecco perché poi sfiguriamo
come paese il paese europeo in cui c’è il più basso consumo di libri*.
Eppure leggere è bellissimo e fa
bene alla mente: la tiene in allenamento costante ed evita che il cervello si atrofizzi davanti allo schermino dei nostri
smartphone; leggere stimola le idee e l’immaginazione. E leggere tanto aiuta
ancora di più: magari un libro al giorno è troppo, ma basta avere grandi
aspettative per ottenere buoni risultati. A pensarla così è Julien Smith, amministratore delegato
di un’azienda che affitta spazi on-demand. In un suo articolo Smith sostiene
che il modo migliore per leggere tanto sia quello di prefiggersi obbiettivi irraggiungibili, come un libro a settimana.
Interessante, a tal proposito, la tesi secondo cui il corpo reagisce con forza
ed energia alle grandi ferite per guarirle, nella stessa misura in cui si cura
meno di quelle più piccole che quindi ci mettono di più a rimarginarsi.
Altro consiglio: leggere la mattina presto per non rimandare, o comunque fare in modo che la lettura entri a far
parte della nostra routine, che diventi un’abitudine insomma. Perché, lo
sappiamo, le abitudini sono due a morire.
E un’ultima cosa: non scegliete per
forza dei “mattoni”. Con tutto il rispetto per Tolstoj ma se non leggi da
anni, “Guerra e pace” non è certo il miglior modo per cominciare questa sfida.
E vincerla. Siate leggeri: lo scopo è
migliorarsi la vita, non sentirsi degli inetti (fonte Internazionale).
*Questo dato è
infondato, ma punta all’orgoglio di ognuno.