Negli ultimi anni Bari ha assistito ad un
piccolo, graduale ed importante cambiamento che ha interessato da vicino le
strade della città: la tendenza ad andare
in giro in bicicletta. Sacrosanta abitudine, per carità! E poco importa che
la cosa sia frutto di una semplice moda,
se è comunque in grado di sollecitare una buona
pratica che migliora la qualità della vita.
Fino a qualche tempo fa gli amanti della
bicicletta erano prevalentemente sfegatati ambientalisti, appassionati di sport
o semplicemente studenti fuorisede e/o squattrinati che dovevano far fronte
alla magrezza del portafogli. Oggi invece la ramificata diffusione delle due ruote passa anche attraverso una
scelta che poco ha a che fare con tutto questo. Da New York ad Amsterdam,
passano per Berlino e Copenhagen, la moda della bici pret-à-porter si è fatta strada in sella a telai
coloratissimi o dal gusto retrò, con manubri vintage o senza freni,
apportando un fondamentale cambiamento nella nostra quotidianità. Allora
sfruttiamo ciò che la moda ci lancia appresso, per evolvere l'assetto
urbanistico della città, anche perché, se non si può ancora parlare di grandi
folle che pedalano, senz'altro il popolo della bici è in costante crescita. A
dimostrarlo, l'istituzione di un corso di perfezionamento e aggiornamento
professionale per la nuova figura del
“Promotore della mobilità ciclistica”,
che si terrà a Verona, a partire dal 7 marzo. Naturalmente è solo un
esempio, ma un esempio volto ad attuare politiche
urbane e sviluppare piani di
ciclabilità, e parallelamente dare vita ad una nuova figura professionale
adeguata.
Guardando in prospettiva futura e neanche
troppo lontano nel tempo, sarebbe bello delineare una serie di progettualità
utili a diffondere maggiormente l'uso della bici specie in una piccola città
come la nostra. Basterebbe pensare alle criticità che ostacolano questo processo eco-evolutivo, per capire da
dove partire. In prima linea troveremmo ciclo
parcheggi e bici stazioni: aiuterebbero sicuramente a contrastare la
fervida attività dei “ladri di biciclette”. Interessanti anche i pacchetti cicloturistici: un’intelligente
chiave di lettura per lavorare sinergicamente su più fronti e favorire al
contempo la promozione del territorio, cooperando nella creazione di nuove
potenziali economie, basate sullo sviluppo della bici e dei servizi ad essa
collegati. Un'altra bella proposta sarebbe l'indennità
per chi va in bicicletta: 25 centesimi di euro a km a chi sceglie la bici
per andare da casa a lavoro, è la proposta fatta in Francia al presidente
Hollande, attraverso la semplice petizione lanciata online. Secondo uno studio
condotto nel 2013, tale misura potrebbe apportare un incentivo nell'uso delle
due ruote pari al 50% in più rispetto a quello attuale.
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