venerdì 7 febbraio 2014

PERONI: LA TUA BIONDA“SOSTENIBILE”


“Chiamami Peroni, sarò la tua birra”. Così recitava uno spot degli anni settanta. Uno spot che ancora oggi non passa di moda. Per-ché Peroni non è semplice-mente il marchio della birra italiana: è una scelta, un segno di riconoscimento, un senso di appartenenza. Specie per noi baresi. Ecco perché siamo orgogliosi di presentarvi il Rapporto di Sostenibilità 2012- 2013 di Birra Peroni. Consumi energetici ridotti dell’8% per ettolitro di birra prodotta, 6,7% di CO2 in meno, 7,6% di acqua risparmiata rispetto al 2003 e ben il 98% di rifiuti conferiti al riciclo. Ma questi numeri sono solo una parte. Nel presentare il suddetto Rapporto, “Insieme, dalla terra alla tavola”, Birra Peroni ha proposto anche una riflessione sulla qualità del Made in Italy e sulle potenzialità del settore agroalimentare, annunciando peraltro che tra i vari investimenti nel settore, ben 9,6 milioni di euro saranno investiti sullo stabilimento di Bari. Il tutto a dimostrazione del fatto che, nonostante sia entrata a far parte del gruppo SAB Miller (2003), in 167 anni di storia l’azienda non ha mai perso il suo legame con l’Italia, facendosi portatrice e non solo a parole di una filosofia produttiva che ne caratterizza distintamente l’operato. Grazie all’attenzione e all’impegno verso il settore agricolo e lo sviluppo economico italiano, la parola filierasi traduce in lavoro e il lavoro, a sua volta, in sostenibilità.  E sostenibili-tà non può far rima solo con filantropia:come sostenuto da Cristina Hanabergh, Sustainable Development Manager di Birra Peroni, in un’intervista a Green Style: “Le strategie di sviluppo sostenibile devono essere strettamente connesse al business e alla sua catena, in modo che si crei un valore aggiunto sia per gli stakeholder con cui si sta lavorando, sia per l’azienda. Puntare sullo sviluppo sostenibile deve essere un beneficioper tutti”. Dunque un esempio di vera e propria educazione alla sostenibilità, volta a sensibilizzare anche il consumatore, per far sì che questo tipo di cultura possa affondare le proprie radici in basi solide e durature.

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